Progettazione del Territorio 2

Progettazione del Territorio 2

Comune di Battaglia Terme.

INQUADRAMENTO: Legata tutt’ora in maniera indissolubile alle acque che l’attraversano, è definita anche la “piccola Chioggia” in virtù non solo dello sviluppo che ha tratto , fino agli anni ’60 del Novecento, dai trasporti di merce via canale fino al mare, ma in modo visivo anche nelle abitazioni del centro storico che si affaciano sul Canale della Battaglia in modo cos’ simile alla cittadina marina, del ponte pedonabile che collega i nuclei abitativi saparati dalla Statale Adriatica, e non ultima, la disposizione attorno alle corti dei quartieri più antichi. luogo curativo conosciuto fin dai pleoveneti – il colle Sant’Elena con la sua grotta termale naturale venne utilizzato in epoca romana. La trecentesca parrochiale di San Giacomo in via Maggiore, conserva un altare in marmi policromi datato 1667, costruito anche col contributo dei duchi di Baviera ospiti per le cure termali, una Madonna settecentesca in marmo e pregevoli opere scultoree e pittoriche del Morlaiter e del Lazzarini (‘700) – Villa Selvatico – Sartori, adagiata sul Colle Sant’Elena in posizione dominante, affrescata internamente attorno alla metà del ‘600 da Luca Ferrari da Reggio e Lorenzo Bedogni, conserva una tela di Alessandro Varotari detto il Padovanino ed è esternamente impreziosita da un giardino all’inlgese dallo Jappelli con 5 laghetti termali naturali. Imperiale lo scalone (132 gradini) che un tempo collegava l’ingresso principale della dimora con il viale alberato fino all’attacco per barche nel canale Battaglia. Rilevanti Il Castello del Catajo e il Museo della Navigazione Fluviale.

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Pianificazione dei Trasporti

Pianificazione dei Trasporti

PREMESSA: Conegliano è una rinomata cittadina della Marca trevigiana, centro viticolo di notevole pregio, al limite superiore della pianura veneta.

Originatasi da un castello sorto prima del mille si sviluppa sulla scia di grandi città venete, prima su tutte Venezia, che la conquistò dal 1388, attraverso la penetrazione fluviale.

Fino al 1800 i percorsi principali erano costituiti dall’asse est-ovest, e dai due assi principali di collegamento verso sud.

Quest’ultimi attraversavano la città, passando inevitabilmente per il centro storico, dal cui nucleo trovò l’originario sviluppo la cittadina, poi diffusosi secondo quelli che sono gli schemi tipici delle città veneta.

Dal 1800 con la realizzazione dell’asse ferroviario, Venezia-Udine, le cose sono enormemente cambiate, sono state aperte nuove vie di collegamento e realizzate nuove strutture di supporto determinando una qualificazione delle aree, (in senso produttivo) in particolare per quelle a sud della linea ferroviaria.

Tra i primi anni del 1900 e il 1945, l’area a sud dell’asse ferroviario, vide la creazione e l’impianto di nuove strutture produttive, favorite anche e soprattutto dallo scoppio della seconda guerra mondiale.

Tra il 1945 e il 1971, si assistette ad un progressivo abbandono delle vecchie aree produttive, soprattutto per la loro scarsa accessibilità, e la collocazione non proprio favorevole, che le vide divenire in breve tempo enormi estensioni completamente abbandonate e dimesse.

A partire dal 1971, la città perse definitivamente i connotati di tipico centro medievale e divenne la cittadina che oggi conosciamo, fortemente sparsa nel territorio, con una struttura poco definibile, se non incentrata nelle principali arterie di collegamento, in particole lungo le direttrici per Udine e verso sud per Treviso.

 

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Piano per il Parco dei Colli Euganei

Piano per il Parco dei Colli Euganei

PREMESSA: La relazione illustra gli obiettivi, i criteri ed i contenuti relativi al PA del Parco dei Colli Euganei.

Esso è stato formato in base ai contenuti dell’articolo 9 della LR 16/8/1984 n. 40 e in base alla LR 10/10/1989, con la quale il parco è stato istituito.

Il processo che ha portato alla formazione nel PA ha avuto origine il 21/12/1990, attraverso la nomina, formalizzata nella primavera del 1991, dei consulenti incaricati di affiancare la Direzione, fra i quali, il Prof. R. Gambino, lo studio associato F.Thommaeset, il Prof. Tempesta e la lega Ambientale Regionale, per quanto riguarda gli apporti ambientalisti.

Il 28 Novembre 1991 il Consiglio dell’ente Parco, approvò il DPP, Documento Programmatico Preliminare, con il quale si fissarono e si predisposero i primi obiettivi.

Tra la fine del 1991 e il 1992 vennero invece predisposti i documenti definitivi.

Il 4 Dicembre1992 Il Consiglio dell’Ente, sulla base delle osservazioni e delle valutazioni presentate dalla proprie commissioni e dal comitato tecnico-scentifico, appositamente nominato, precisò ulteriormente le linee da osservare per l’elaborazione da tenere nella redazione del PA, sulla base anche dei contenuti della L 6/12/1991 n. 394, legge Quadro sulle aree protette.

A coordinare tutte le azioni fu nominato il Prof. Gambino.

Nel Giugno 1993, avvenne la presentazione della proposta preliminare agli organi direttivi e istituzionali del Parco, a cui seguirono le valutazioni e le discussioni degli organi tecnici e istituzionali dell’Ente.

Nel Dicembre 1993 deliberazione da parte del Consiglio, relativa ad una serie di precisazioni riguardanti la cartografia e la normativa, seguite alla metà del Gennaio 1994 da successive integrazioni.

Il Piano fu presentato nel Febbraio 1994, esponendo le richieste formulate dall’Ente.

Il PA fu adottato su delibera del Consiglio del parco il 6 Maggio 1994.

Dopo il periodo d’esposizione, la successiva raccolta delle osservazioni, la formulazione delle controdeduzioni, fu trasferito in Regione e sottoposto al parere della Commissione Tecnica regionale e poi inviato alla Commissione Consigliare Urbanistica.

Con delibera n.74 del 7 Ottobre 1998 fu Approvato.

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