by admin | Sep 3, 2012 | Architecture Design
Durante gli anni del liceo uno dei nostri insegnanti di disegno architettonico ci fece conoscere la figura di Tadao Ando. In quell’anno Vicenza organizzava una mostra alla Basilica Palladiana delle Opere di Architettura: era il 1994/1995.
Ci venne data così la possibilità di visitarla.
Colpita dalle sue opere che andavo a riprodurre e alla ricerca di libri che parlassero di lui, sfortunatamente in quegli anni internet non era ancora a me disponibile, rimasi colpita dal minimalismo delle sue opere, e dall’assocuazione di cemento a vista, legno e pietra, associati alla luce. Ciò che fino a poco prima rappresentava per il cemento a vista, un materiale freddo, spesso perchè associato all’archietettura incompleta che caratterizza il territorio, diventava iprovvisamente un materiale raffinato, capace di delimitare degli apzi abitativi senza bisogno di ulteriori coperture.
Avevo dimenticato la sensazione di una simile visuale, ma una volta ritrovata è in grado di riconquistare il mio cuore.
Cito una selezione di progetti presa da Wikipedia:
- Row House (Azuma House), Sumiyoshi, Prefettura di Ōsaka, Giappone, 1978
- Rokko Housing One, Rokko, Prefettura di Kobe, Giappone, 1983
- Festival, Naha, Prefettura di Okinawa, Giappone, 1984
- Edificio TS, Osaka, Giappone, 1985
- La cappella sull’acqua, Tomamu, Prefettura di Hokkaido, Giappone, 1988
- Galleria akka, Osaka, Giappone, 1988
- Children’s Museum, Himeji, Prefettura di Hyogo, Giappone, 1989
- La chiesa della luce, Ibaraki, Prefettura di Osaka, Giappone, 1989 [1][2]
- Collezione, Tokyo, Giappone, 1989
- Water Temple, Awaji Island, Prefettura di Hyogo, Giappone, 1991 [3]
- Naoshima Contemporary Art Museum, Naoshima, Prefettura di Kagawa, Giappone, 1992[4][5]
- Padiglione Giapponese per la Expo 92, Siviglia, Spagna, 1992
- Rokko Housing Two, Rokko, Kobe, Giappone, 1993
- Vitra Conference pavilion, Weil am Rhein, Germania 1993
- Centro Fabrica per Benetton, Catena di Villorba (TV), 2000, [6]
- Pulitzer Foundation for the Arts, Saint Louis, Missouri, 2001[7]
- Ryotaro Shiba Memorial Museum, Higashiosaka, Prefettura di Osaka, Giappone, 2001
- Teatro Armani e Sede internazionale della Giorgio Armani S.p.A., Milano, Italia, 2002
- Modern Art Museum of Fort Worth, Fort Worth, Texas, 2002[8]
- Chichu Art Museum, Naoshima, Prefettura di Kagawa, Giappone, 2004[9]
- AB-house, Ponzano Veneto (TV), Italia, 2004
- Jingumae 4-Chome Project, Tokyo, Giappone [10]
- Palazzo Grassi, Venezia, Italia, 2006, restyling interni [11]
- Punta della Dogana, Venezia, Italia, 2009, restauro [12]
- Abitazione, stalle e mausoleo per Tom Ford presso Santa Fe, Nuovo Messico
- Espansione del Clark Art Institute di Williamstown, Massachusetts
- Casa-studio per Karl Lagerfeld a Biarritz, Francia
Il sito internet dellìartista: http://www.andotadao.org/
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by admin | Sep 3, 2012 | Cucina
Recuperata da un vecchio libro di cucina francese, in un giorno di pioggia, in cui costretta a restare a casa, dovevo in qualche modo impegnare il mio tempo.
Ingredienti:
PASTA FROLLA
250 grammi di farina
75 grammi di burro freddo a cubetti
4 cucchiai di latte
una bustina di lievito per dolci
poco olio
1 uovo
RIPIENO
500 ml di latte
cannella in polvere
100 grammi di zucchero
70 grammi di riso
2 uova
zucchero a velo
PROCEDIMENTO PER LA PASTA: io ho fatto uso come al solito del mio robot Bimby:
1. amalgamare farina e burro fino ad ottenere un impasto granuloso
2. riscaldare il latte e unirvi il lievito
3. amalgamare all’impasto precedente, il latte così ottenuto, l’olio, l’uovo, e lavorare fino ad ottenere un’impasto liscio
4. far riposare l’impasto al caldo per 45 minuti
PROCEDIMENTO PER LA FARCITURA: sempre con Bimby:
5. riscaldare il latte con la cannella e 70 grammi di zucchero
6. unire il riso e farlo cuocere, fino a quando sarà morbido
7. procedere foderando una teglia da dolce con la pasta messa a riposare: una volta pronta riporla in frigo fino al momento della farcitura
8. montare a neve le chiare d’uovo e unirvi lo zucchero rimasto
9. unire al composto appena fatto il riso
10. trasferire la farcitura nella teglia foderata
11. infornare a 160° per 35-40 minuti
12. zucchero a velo per guranire la torna una volta pronta.
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by admin | Sep 1, 2012 | Concept
Negli anni del liceo, sotto la guida del professore di progettazione architettonica, ci venne richiesto di esprimere il nostro senso artistico con la realizzazione di alcune tavole progettuali. Venivamo inirizzati con un tema principale, e sulla base di queso dovevamo esporre alcune idee.
Nel recuperare ciò che ancora ho conservato ho pensato di iniziare con le opere monumentali.
Ci fu chiesto infatti di rappresentare un’opera monunentale sita in un’area ad ampio valore paesaggistico o archeologico: realizzai questo sistema circolare, con raggi prolungati verso i quattro punti cardinali e un sistema di colonne centrali. Nel realizzarlo mi è sembrato più carino tagliare queste colonne secondo la curvatura di una cupola, come se la volta del cielo si appoggiasse giusto sopra le mie colonne.
Ho sintetizzato l’opera in un disegno veloce con renderizzazione altrettanto veloce, senza curarmi di materiali o effetti grafici particolari, ma per dare l’essenza dell’idea in se.
Planimetria ingradita.
Lato ovest.
Lato nord.
Prospettiva.
by admin | Sep 1, 2012 | Works
Comune di Battaglia Terme.
INQUADRAMENTO: Legata tutt’ora in maniera indissolubile alle acque che l’attraversano, è definita anche la “piccola Chioggia” in virtù non solo dello sviluppo che ha tratto , fino agli anni ’60 del Novecento, dai trasporti di merce via canale fino al mare, ma in modo visivo anche nelle abitazioni del centro storico che si affaciano sul Canale della Battaglia in modo cos’ simile alla cittadina marina, del ponte pedonabile che collega i nuclei abitativi saparati dalla Statale Adriatica, e non ultima, la disposizione attorno alle corti dei quartieri più antichi. luogo curativo conosciuto fin dai pleoveneti – il colle Sant’Elena con la sua grotta termale naturale venne utilizzato in epoca romana. La trecentesca parrochiale di San Giacomo in via Maggiore, conserva un altare in marmi policromi datato 1667, costruito anche col contributo dei duchi di Baviera ospiti per le cure termali, una Madonna settecentesca in marmo e pregevoli opere scultoree e pittoriche del Morlaiter e del Lazzarini (‘700) – Villa Selvatico – Sartori, adagiata sul Colle Sant’Elena in posizione dominante, affrescata internamente attorno alla metà del ‘600 da Luca Ferrari da Reggio e Lorenzo Bedogni, conserva una tela di Alessandro Varotari detto il Padovanino ed è esternamente impreziosita da un giardino all’inlgese dallo Jappelli con 5 laghetti termali naturali. Imperiale lo scalone (132 gradini) che un tempo collegava l’ingresso principale della dimora con il viale alberato fino all’attacco per barche nel canale Battaglia. Rilevanti Il Castello del Catajo e il Museo della Navigazione Fluviale.
Iuav Works